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    [CORRIDORI IN BORGHESE] Graziano Di Luca

    Juniores - 13 Dic 2010 
    [CORRIDORI IN BORGHESE] <b>Graziano Di Luca</b>

    Dopo l'exploit nella terza tappa del Lunigiana 2009, grazie alla quale si e' imposto all'attenzione di tutta Italia, Graziano Di Luca ha concluso la seconda stagione da junior mantenendosi sugli standard - comunque alti - dell'anno prima. La brillante costanza nelle prestazioni ha valso allo scalatore abruzzese la convocazione in nazionale per i Mondiali di Offida. Abbiamo voluto incontrare Graziano alla vigilia di una nuova esperienza, esperienza quasi emblematica e necessaria per tutti i ciclisti del sud Italia, cioe' il trasferimento al nord.

    Graziano, dopo due stagioni all'Euro 90, nel 2011 vestirai la maglia della Marchiol. Squadra al nord significa nuova vita.
    Significa soprattutto imparare a vivere con gli altri e al tempo stesso essere autonomi.
    Andrai in ritiro?
    Si', fin dall'inizio della preparazione in bici saro' in ritiro a San Polo di Piave.
    E la scuola?
    La scuola... be', l'ho gia' conclusa. Dopo tre anni alle superiori, ho deciso di dedicare il mio tempo solo al ciclismo.
    Come svolgerai la preparazione?
    Ho iniziato con palestra e piscina. Posticipero' il ritorno in bici a causa di un problema alla caviglia che mi porto dietro dal mondiale, quando in gara sono caduto e mi sono procurato una distorsione. E il dolore e' tornato intenso poche settimane fa: sono scivolato ingenuamente in casa.
    Negli under23 verrai catapultato in un altro mondo. Come ti immagini le gare al nord?
    Molto dure. Ma con il sacrificio e la buona volonta'  si possono fare cose buone. E penso che la squadra mi aiutera' in questo senso.
    Ecco. Ci puoi dire le motivazioni che ti hanno spinto a scegliere la Marchiol?
    E' stata una mia scelta personale: decisa e determinata. Da tempo avevo l'aspirazione di andar fuori regione a correre, e la mia famiglia mi ha subito appoggiato. Del resto, mi hanno detto, il ciclismo per te sta diventando un mestiere...
    Nel 2010 ti sei fermato a due successi. Pur considerando i sei secondi posti, ti saresti aspettato un miglioramento?
    No no no! Sono davvero soddisfatto... L'unico piccolo rammarico e' che forse qualcuno di quei secondi posti avrebbe potuto essere una vittoria. Poi avrei voluto replicare il successo al Lunigiana, ma sono caduto pochissimi chilometri prima della salita finale verso Fosdinuovo.
    La tappa di Fosdinuovo del 2009 era stata un punto di svolta per la tua carriera...
    In realta' non cosi' importante. Ho sentito pero' molte piu' attenzioni da parte degli avversari, soprattutto qua in Abruzzo. Scattava uno qualunque, e lo lasciavano andare. Scattava Di Luca, e tutti dietro.
    La gara che ti ha regalato piu' emozioni?
    Beh, ovviamente il Mondiale.
    Puoi tratteggiare quest'esperienza?
    Un'esperienza bellissima, soprattutto per uno del sud come e' stato un onore difendere la maglia azzurra. Anche se sono caduto, ho dato il cuore fino all'ultimo. Dopo la caduta, mi sono rialzato e, proprio per colpa dell'euforia e dell'agitazione, ho dato tutto per rientrare subito in gruppo e mi sono bruciato.
    Graziano, com'e' la vita di un ciclista che quasi ogni domenica e' costretto a fare ore e ore di macchina per gareggiare?
    Al sud la vita del ciclista e' molto piu' dura, ed e' piu' difficile farsi notare. Al nord il ciclismo e' molto piu' popolare. Quest'anno, da maggio in poi ero sempre fuori. A casa sono rimasto due-tre settimane.
    Quando hai iniziato a correre?
    In G4.
    La prima bici?
    Una Francesco Moser bianca e rossa.
    La prima vittoria?
    In G6. Ma i primi anni non avevo considerato il ciclismo troppo seriamente. Quando ero esordiente i dirigenti del Vc Difofiat, che mi vedevano distratto e non convinto, mi spronavano, mi dicevano sempre "dai Graziano, facci vedere il tuo valore!". A 14 anni ho pure pensato di smettere...
    Come ti definiresti?
    Un passista scalatore con buoni doti di recupero. Nelle gare a tappe, giorno per giorno miglioro sempre la condizione.
    E il tuo modello, invece?
    (Ride). Con questo nome, non c'e' bisogno che rispondo! E poi a volte ho avuto la fortuna di incrociare Danilo in allenamento. Purtroppo non spesso, lui e' di Pescara, io abito in provincia di Teramo (nel paese di Frondarola, ndr).


    Luca Trippi









    Juniores - 13 Dic 2010